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![]() «Sono stata al capanno» disse. «Lo so». Aveva un tono sardonico.
«Come fai a saperlo?». «Uno degli uomini ti ha visto».
Questo avrebbe dovuto allarmare Stella. Ma non la allarmò.
«Puoi venirci oggi pomeriggio?» gli chiese.
Lui si fermò un momento, accennando un sorriso mentre leccava il bordo della cartina.
Si stava godendo l'impazienza che aveva suscitato in quella donna pallida e appassionata.
Lei se ne accorse e gli fece una carezza.
«Puoi?» mormorò. Per informazioni su questo sito scrivete a: a.bon6iorni@gmail.com ![]() Alcide Cervi, la pastasciutta del 25 luglio Il 25 luglio 1943 eravamo sui campi e non avevamo sentito la radio. Vengono degli amici e ci dicono che il fascismo è caduto, che Mussolini è in galera. È festa per tutti. La notte canti e balli sull'aia. Dovevano cadere così. Sembrava chissà che, e sono caduti con uno scherzetto. Ma è perchè mentre loro parlavano di impero e costruivano propagande, il popolo faceva come Forbicino, e tagliava tagliava, finchè tutto il castello era posato sull'aria, e molti non se ne accorgevano, e dicevano: che bel castello. E invece era tutta finzione e vergogna. Leggi tutto ![]() Alfredo Borotti La sera del 21 marzo 1945 i detenuti delle carceri giudiziarie di Piacenza vedono un torpedone arrivare nel cortile e numerosi fascisti che si preparano a partire. Tra di loro c'é Alfredo. Alfredo è un impiegato della Camera di Commercio di Piacenza, mutilato d'un braccio; si era iscritto a vent'anni al Partito Comunista e aveva iniziato subito l'attività antifascista. Quando il partito stampava i propri giornali clandestini, Alfredo ha offerto la sua casa da utilizzare come tipografia. Inoltre ha fatto da staffetta e garantito i collegamenti tra Piacenza e la montagna.Proprio per questo lo scoprirono e lo arrestarono in febbraio a Campremoldo. Leggi tutto ![]() Domenico Azzari e la Signora Giacinta La Signora Giacinta era una donna notevole, non solo per la sua bellezza e grazia, ma anche per la sua cultura notevole di donna vera. Questa era la chiave che Domenico Azzari, uno dei primi contatti italiani degli alleati paracadutati dietro le linee nemiche, utilizzava per cifrare i messaggi da inviare agli americani mediante la ricetrasmittente. L'8 settembre del 1943 Domenico si trova al Porto di Napoli come sergente Radio Telegrafista. Di sicuro egli sa soltanto che non avrebbe mai combattuto per i tedeschi. Cerca di nascondersi e tornare a casa, ma viene catturato e portato in un campo dove erano già presenti migliaia di soldati italiani. Riesce fortunosamente a scappare e si dirige a sud alla ricerca delle truppe americane che lo accolgono e gli chiedono di collaborare aiutando i partigiani da dietro le linee nemiche. Leggi tutto ![]() Busseto, Capodanno 1944 Una notte di dicembre del '44 a Pecorara, guardando dalla finestra del solaio... La nonna Peppina si mise ad urlare: «Venite via da lì! Volete farvi ammazzare?». Era la notte di Capodanno 1944. Fanny e sua sorella Vanna, insieme con l'amica Pia erano sul solaio e guardavano verso Busseto di Pecorara, proprio dalla finestra tonda che vedete nella foto a sinistra. La c'era uno scenario apocalittico, boati, lampi, ma non erano per niente i fuochi d'artificio della fine dell'anno ma pallotole traccianti e bombe. Leggi tutto ![]() I Ribelli della Val Tidone Scegliere da che parte stare è molto importante e molto difficile quando gli avvenimenti storici stanno accadendo nel presente di un ragazzo di diciassette anni. Roberto ha scelto quel giorno di Novembre 1943 a Piacenza, passeggiando con due amici verso Piazza Cavalli. Un gruppo di giovani fascisti viene verso di loro cantando "Allarmi siam fascisti" e portando un gagliardetto nero con il teschio disegnato. Tutti ai lati della strada devono salutare col braccio teso. Un signore con un bambino in braccio, forse è distratto, non saluta e viene colpito da un graduato. Roberto si rifiuta, decide di non salutare e torna indietro. Non sa che questa decisione avrebbe condizionato tutta la sua vita Leggi tutto ![]() Vladimiro Bersani (Comandante Selva) Era un comandante designato dal CLN ma nello stesso tempo una persona avversa a far pesare l'autorità; i gradi e le gerarchie non gli andavano a genio. Amava molto la natura e la solitudine della montagna e forse per questo aveva scelto quel nome di battaglia. Lo chiamavano anche «Il Capitano del Lama» (dal nome del monte omonimo). Leggi tutto ![]() Irma Bandiera (Mimma) La sua famiglia non sapeva neppure che lei era diventata militante GAP, staffetta e combattente Il 7 maggio 1944 fu arrestata dai fascisti. La trovarono con addosso documenti cifrati, aveva appena portato armi alla base di Castelmaggiore. I compagni partigiani seppero che era stata catturata e dovevano decidere se abbandonare i loro rifugi, ma poi restarono dov'erano. Uno di loro disse: - la conosco, la Mimma non parlerà Leggi tutto |
Video Nuovo Cinema Paradiso - scena finale Storie ![]() Pierina Tavani, Stella'
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