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Il Valoroso e la battaglia del monticello

È la sera del 15 aprile 1945. Nel Castello del Monticello, nella vallata del Pillerone sulle colline Piacentine, ci sono i partigiani e il loro comandante è Gino Cerri (Cicogna). Ormai siamo prossimi alla liberazione, nonostante questo, gli uomini sono preoccupati, perchè c'è nell'aria la possibilità di un attacco dei fascisti. Qualcuno li ha visti metre stavano mettendo a punto gli armamenti per accingersi ad un attacco.
Gino chiama Il Valoroso (Lino Vescovi) che si impegna ad intervenire e ad aiutare l'amico in caso di bisogno.
Anche il Comandante Muro (Ludovico Muratori) con la sua brigata sta per passare al Monticello e visto che è tardi decide di fermarsi al castello. Non sa ancora che si troverà coinvolto in una delle battaglie più violente della resistenza Piacentina.
Nel frattempo altri uomini del Valoroso, in una pattuglia comandata da Romeo, controllano la zona intorno al castello dalla parte di Monteventano.
Improvvisamente nella notte si vedono alcune luci intermittenti, Romeo spara una raffica, ma non succede nulla quindi comincia a pensare di essersi immaginato tutto, ma non è così. In realtà 400 fascisti circondano il castello ed hanno armi pesanti e fucili mitragliatori. Intimano ai partigiani a voce alta di arrendersi . I partigiani rispondono con una pioggia di bombe, lanciate dalle mura del castello. Anche Romeo inizia a sparare, mentre i fascisti rispondono con i panzer mirando alle finestre, quindi si riparano in un avvallamento ai piedi del castello e cominciano ad incendiare alcune cascine che si trovano lì nell'intento di incendiare anche il castello, nel frattempo un loro mortaio li copre sparando da postazione in una zona circostante dall'alto. Dentro nel castello il fumo è soffocante, i partigiani cercano anche di deviare le fiamme costruendo dei muri improvvisati con i sassi. A questo punto arriva il Valoroso ma viene bersagliato dai colpi della postazione nemica, fino a che un suo uomo, un ragazzo giovane, viene colpito. Credendolo morto, chiama tutti gli uomini vicino a lui, tra i quali anche una squadra di mongoli che erano passati nelle file dei partigiani. e parte di corsa tirando bombe e sparando all'impazzata. Il Valoroso purtroppo morirà anche se ci sono diverse versioni dei fatti:
Secondo qualcuno il Valoroso disperse tutti i nemici ma venne anche lui ferito a morte, altri dicono che sarebbe stato colpito da una mitragliatrice mentre si avvicinava al castello. C'è anche un'altra versione dei fatti che parla del «fuoco amico» dei partigiani che senza volere avrebbero colpito il Valoroso. Secondo altri partigiani, Lino Vescovi sarebbe stato colpito da un milite nascosto da una scarpata mentre con altri compagni si avvicinava a portare soccorso ai suoi amici nel castello.
In ogni caso il gesto generoso ed eroico di questo comandante partigiano non ne risulterebbe diminuito. Appena è possibile il Valoroso viene soccorso e portato nella casa di Guerrino, un suo amico che lo aveva aiutato durante il rastrellamento. Prima di morire dirà dei nemici feriti:
- Curateli, non maltrattateli.



Pagina scritta in HTML da Attilio Bongiorni - Giugno 2009
Nelle foto dall'alto al basso: Il Valoroso con il partigiano Nibbio, il Comandante Muro,
le salme del Valoroso e di Gino Cerri vegliate dai compagni
foto: archivio MRP
bigliografia: Piacenza nella lotta di liberazione di Anna Chiapponi e
Piacenza Liberata di Ermanno Mariani
Video

Gino Donè Paro




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