Maber pensava: "Bisogna inviare qualcuno incontro agli angloamericani".
I partigiani avevano diversi e difficili problemi da risolvere, innanzitutto quello delle armi, gli alleati
avrebbero potuto aiutarli se solo avessero avuto un canale di comunicazione con loro.
Ma per far questo bisognava organizzarsi e soprattutto incontrarli almeno una volta, ma come? Gli angloamericani erano al
sud e Maber e il suo gruppo in Versilia, bisognava passare attraverso il fronte della guerra.
Maber la chiama Operazione Gedeone, e incarica Vera che subito accetta. Vera Vassalle era una delle donne che
costituivano il gruppo di partigiani della Versilia, formato da Bertini dopo l'8 settembre.
Vera era una donna minuta, molto intelligente, solo apparentemente ingenua. Da piccola aveva avuto la
poliomielite che le aveva lasciato una gamba rovinata e un'andatura zoppicante, anche per questo vera è apparentemente insospettabile.
Purtroppo soldi non ce ne sono: Maber vende un po' del suo oro, cerca di raccogliere quei pochi soldi che
servono e li consegna a Vera.
Vera parte, il 14 settembre 1943 da Viareggio per un viaggio dalle sorti molto incerte,
avrebbe dovuto passare attraverso le trincee del fronte per arrivare nel profondo sud, e poi la sarebbe riuscita ad entrare in contatto con gli angloamericani?
Il viaggio comunque inizia, con la bicicletta e con mezzi di fortuna, chiedendo dei passaggi e qualche volta in treno
(quando proprio non era possibile fare in altra maniera) sempre per cercare di far bastare i pochi soldi che aveva.
Quando arrivava la sera Vera dormiva in qualche cascina o anche all'aperto, molte volte senza niente da mangiare.
Qualcuno vedendola sola e malridotta le chiedeva cosa andasse a fare al sud con tutti i pericoli che c'erano, e lei
rispondeva che era alla ricerca della sua famiglia della quale non sapeva più nulla.
Il 28 settembre 1943, non si sa bene come, riesce ad attraversare le linee nemiche vicino a Montella D'Irpinia.
Vera, quindi riesce a contattare un Colonnello americano che resta impressionato da questa piccola donna dimessa
ma con una determinazione impensabile, e nello stesso tempo così intelligente e credibile.
Il colonnello la accompagna di persona a Napoli alla sede dell'OSS, l'ufficio del Servizio Strategico americano.
Iniziano per Vera giornate di addestramento sulle telecomunicazioni e sui sistemi informativi dell'epoca, la
Portano a Capri, poi a Pozzuoli, a Taranto. Il 16 Gennaio 1944 la trasferiscono a Palermo con un aereo militare e
poi a Bastia in Corsica. Dalla Corsica il giorno dopo viene imbarcata su di un motosilurante inglese e sbarcata di
notte in Maremma tra Pescia Romana e Orbetello: ora è ancora nel territorio nazifascista.
Adesso bisogna ritornare a Viareggio ma come??? Adesso Vera ha con se una valigetta che contiene la radio
ricetrasmittente che le hanno affidato gli inglesi!
Cosa ti aspetta se ti trovano con un aggeggio del genere? Torture indicibili probabilmente e a seguire la morte.
Non fa niente, bisogna andare avanti, la spiaggia è illuminata dalla luna, Vera si dirige verso i campi e
dorme in una cascina abbandonata.
All'alba si rimette in viaggio, raggiunge la stazione e prende un treno che possa portarla il più vicino
possibile a Viareggio. Purtroppo a Cecina il treno si ferma, bisogna proseguire a piedi. La stazione è piena di
tedeschi e fascisti che fermano tutti, perquisiscono e chiedono i documenti.
Il treno si vuota, quasi tutti sono scesi, Vera piano piano attraversa i binari con fatica con la sua gamba malata,
cercando di non farsi notare e riesce a raggiungere un campo e li si siede per un po' in mezzo a dei cespugli.
Poi adagio si avvia per la campagna costeggiando la ferrovia. Sempre a piedi e sempre evitando i centri abitati, in modo
miracoloso riesce a raggiungere Viareggio il 19 gennaio.
Vera Vassalle, l'agente del 2667 Reggimento
Office Of Strategic Services
americano è ancora tra i suoi
compagni partigiani.
La Missione «Rosa» e «Balilla 1 e 2 », che poi
avrebbero portato Maber fino a Pecorara e quindi alla Sanese potevano iniziare...