Carlo sta tornando a Pecorara a cavallo dall'infermeria di Costalta (Pecorara) dove curava numerose persone malate con l'aiuto dell'amico
Mario Speltini
Improvvisamente una truppa di mongoli lo arresta.
Carlo viene messo al muro per essere fucilato. Disperando ormai di riuscire a salvarsi il Dott. Nani chiede l'ultima sigaretta in tedesco e percepisce lo stupore di quei militari, che sentendolo parlare in tedesco restano sorpresi e lo degnano di maggiore considerazione.
Carlo inizia un dialogo con i soldati e riesce a convincerli a farsi portare a Pecorara.
Giunti a Pecorara, si fanno incontro a loro diverse persone del paese, donne con bambini e soprattutto queste ultime convincono i mongoli
che Carlo è effettivamente il medico del paese chiedendo di risparmiarlo.
Così Carlo viene portato a Pianello Val Tidone e successivamente sarà rilasciato.
Nel libro Medici e resistenza nel Piacentino, del Dott. Carlo Pronti è scritto:
«Dottor Carlo Nani è stato un medico e insieme, per qualche tempo, un comandante acclamato della Resistenza piacentina,
guidato dal suo spirito democratico e antiautoritario, oltre che dalla sua missione di medico,
dedito in ogni condizione alla cura dei malati e dei feriti.
Naque a Bettola il 27 gennaio 1914 da Adolfo, veterinario di origini parmensi, e da Giuseppina Bianchi, appartenente alla famiglia dei farmacisti di Bettola, di cui Ginetto fu esponente di spicco nelle formazioni partigiane di Val Nure.»