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Rosa non si è alzata.

Premessa
Chi fosse venuto a Montgomery prima del boicottaggio degli autobus, avrebbe sentito i conducenti rivolgersi ai passeggeri negri con appellativi come «negracci», «scimmioni neri», «vacche nere». Rosa Parks Avrebbe osservato come in molti casi i passeggeri di colore salissero dalla porta anteriore, pagassero il biglietto e poi fossero costretti a ridiscendere, e risalire dalla porta posteriore; avrebbe visto come spesso, prima che il passeggero negro avesse raggiunto la porta posteriore, l'autobus ripartisse, dopo aver incassato il prezzo del biglietto. Ma peggio ancora: il visitatore avrebbe visto passeggeri negri in piedi, accanto a sedili vuoti. Non importava che non salisse nessun passeggero bianco e che l'autobus fosse pieno di passeggeri di colore: a questi ultimi era vietato occupare i primi quattro posti a sedere, che erano riservati ai soli passeggeri bianchi. Ma si arrivava ancora più in la. Se il settore riservato ai bianchi era tutto occupato dai bianchi, e salivano in vettura altri bianchi, spesso il conducente diceva ai passeggeri negri, seduti nel settore non soggetto a restrizione , di alzarsi e cedere il posto ai bianchi. Se si rifiutavano venivano arrestati.
Brano tratto da: Martin Luther King, Jr. «I have a dream» - l'autobiografia a cura di Clayborne Carson

Una donna
È il primo dicembre 1955 nella cittadina di Montgomery in Alabama, Rosa Parks è seduta sull'autobus che la porta al lavoro
Salgono alcuni uomini bianchi che le impongono di alzarsi e di cedere il posto, ma lei quella mattina non si alza. Forse è stanca di subire soprusi e decide di non obbedire. Per questo viene arrestata.
La polizia la porta in carcere, le fanno anche le foto segnaletiche con i classici cartelli al collo con i numeri.
Da poco a Montgomery è arrivato un nuovo reverendo, si chiama Marti Luther King, è un uomo gentile ma fermo e determinato e non sopporta il razzismo.
Appena viene a sapere dell'arresto di Rosa Martin Luther King decide di reagire e organizzare un boicottaggio degli autobus.
Nessun nero avrebbe più utilizzato gli autobus di linea fino a che quella legge segregazionista e vergognosa sarebbe stata abolita. Vengono stampati settemila volantini con i quali si invita la comunità nera ad aderire alla protesta e i fedeli che vengono in chiesa la mattina si incaricano di distribuirla con entusiasmo. Martin ha tanti dubbi ma la certezza di essere nel giusto.

Inizia un'avventura entusiasmante
Dopo una notte agitata, Martin sta bevendo un caffe, quando sua moglie Coretta lo chiama entusiasta «Martin! Martin Vieni a vedere!».
Dalla finestra del soggiorno della loro casa Martin e Coretta vedono il primo autobus della mattinata che si avvicina alla fermata, proprio lì sotto casa. L'autobus è vuoto! Potrebbe essere un caso... Aspettano la corsa successiva, un'altro autobus si avvicina, arriva alla fermata ed è vuoto, ad eccezione di alcuni bianchi. Le altre mattine il pullman traboccava di gente di colore, per lo più domestici che si recavano al lavoro. La gente consapevole aveva aderito alla protesta in massa. Martin è meravigliato e gira in auto per Montgomery. Ad ogni fermata di autobus la stessa scena: pullman vuoto o con pochi bianchi a bordo. Ci sono persone che vanno al lavoro cavalcando muli, o con il calesse, persone che vanno a piedi percorrendo anche 10 Km., ma li vedevi in faccia, leggevi in faccia di quella gente la fierezza e la dignità di chi combatte per i propri diritti, contro i soprusi.
La protesta prosegue
La risposta della gente è incredibile, nessuno prendeva più autobus
I tassisti neri offrono le corse allo stesso prezzo degli autobus, ma c'è una legge che impedisce ai tassisti di lavorare al di sotto di una tariffa minima, e così tutte le persone in grado di guidare comunicano al comitato di protesta quando possono rendersi disponibili per effettuare trasporti di persone. Vengono distribuiti volantini con orari e zone della città nelle quali si sarebbe trovato un volontario disposto ad effettuare una corsa.
Più di trecento auto sono coinvolte nella protesta
Ma alcuni sono talmente immedesimati nella lotta che preferiscono adare comunque a piedi.
Martin finisce in galera
La protesta è un grande problema per le autorità
Una sera Martin, tornando a casa da un passaggio ad alcune persone che si trovano per strada. Un poliziotto in motocicletta lo sta seguendo. Quando Martin si ferma per far scendere i passeggeri, il poliziotto lo affianca e lo arresta per aver superato i limiti di velocità. L'auto della polizia con Martin a bordo si dirige verso la prigione. Martin sa che le prigioni sono in un luogo quasi centrale di Montgomery, ma invece l'auto si dirige fuori citta in un sobborgo. È il panico, Martin pensa che lo stiano portanto in qualche luogo isolato, ma con sollievo scopre che esiste un altra sede carceraria fuori dalla città, in quel momento la vista del carcere municipale di Montgomery è un luogo rassicurante!
Ormai tutta Montgomery sa che Martin Luther King è in prigione.
Davanti al carcere iniziano ad arrivare gruppi di sostenitori. Poco tempo dopo c'è talmente tanta gente che il direttore del carcere, preoccupato, lo rilascia immediatamente.
Fermateli con ogni mezzo
I bianchi, al comando delle istituzioni escogitano ogni tentativo per far terminare la protesta:
si va dalla deligittimazione dei membri più attivi dell'organizzazione agli attentati con candelotti di dinamite davanti alle case degli attivisti. Una bomba viene fatta esplodere davanti all'abitazione di Martin Luther King. Martin Martin ha una forte esortazione per tutti: fermezza accompagnata dalla non violenza.
Arresti di massa e congiura delle compagnie assicurative
Esiste una vecchia legge che considera i boicottaggi illegali.
Iniziano così gli arresti di massa.
Martin è uno dei primi della lista, ma molte persone si costituiscono consegnandosi spontaneamente alle guardie carcerarie, restando addirittura delusi in alcuni casi scoprendo di non essere tra gli incriminati. Le compagnie assisuratrici delle automobili usate per la rete alternativa di trasporto di persone disdicono le polizze assicurative. Il comitato riesce a stipulare contratti alternativi con la compagnia Loyds di Londra. La protesta non si ferma.
Arriva il KKK
Dopo diverse telefonate di minaccia ed intimidazioni a Martin Luther King e ad altri, una sera, circa quaranta auto di incappucciati del Ku Klux Klan arrivano nei quartieri abitati dai neri,
ma la comunità è pronta a riceverli sempre senza atti di violenza. Questa volta nessuno scappa, nessuno si chiude in casa, addirittura qualcuno saluta con la mano. Le auto fanno un breve giro e poi come sono venute se ne vanno, gli uomini a bordo sono perplessi, è la prima volta che accade una cosa simile.
La Corte Suprema emette l'ordinanza
È passato poco più di una anno dall'atto di coraggiosa ribellione di Rosa,
Il mattino dopo Martin prende l'autobus e si siede vicino ad un altro pastore bianco.
I giornalisti e la TV lo intervistano. Nessun incidente avviene in particolare, ad eccezione di una donna di colore che viene schiaffeggiata appena scesa dall'autobus, ma non reagisce: «Avrei potuto torcere il collo a quell'ometto, ma ieri sera ho lasciato l'assemblea ben decisa a fare come aveva detto il Reverendo King».
È il 20 Dicembre 1956, il regime segregazionista è finito.


Bibliografia: Martin Luther King, Jr. «I have a dream» - l'autobiografia a cura di Clayborne Carson
Video

La ballata dell'intolleranza




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