Qualcuno l'ha definita «una signorina sofisticata».
come dice Pino Cacucci nel suo libro meraviglioso Ribelli!. Irma Bandiera detta Mimma è
una «ragazza di buona famiglia», molto bella. È nata a Bologna nel 1915 e vive con i genitori. La sua vita
avrebbe potuto scorrere in un modo facile, con poche ombre, ma non fu così. Sulla sua lapide, in Via Andrea Costa a Bologna,
è scritto: Il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte..., Pino Cacucci nel suo libro scrive:
Il tuo ideale Irma. C'è forse qualcuno che se lo ricorda, che sappia cosa fosse l'ideale per cui hai resistito a tanto
scempio senza dire una parola, in questa Bologna che dimentica iin fretta, questa Bologna sempre più ricca e sempre meno
sensibile, dove a parlare di ideali ti fanno sentire vecchio e superato, residuo del passato ormai da "rottamare"...?
Qualcuno sì, ma così raro. Qualcuno che anche oggi ha rinnovato un fiore fresco...
La sua famiglia non sapeva neppure che lei era diventata militante GAP, staffetta e combattente
Il 7 maggio 1944 fu arrestata dai fascisti. La trovarono con addosso documenti cifrati, aveva appena portato armi alla base di
Castelmaggiore. I compagni partigiani seppero che era stata catturata e dovevano decidere se abbandonare i loro rifugi, ma poi
restarono dov'erano. Uno di loro disse: - la conosco, la Mimma non parlerà
Iniziarono a torturarla per ore ed ore per cercare di farle dire i nomi dei compagni. Non parlava. Subentrò nello stato d'animo
degli aguzzini frustrazione e poi rabbia: avevano fatto parlare, con i loro metodi, uomini grandi e grossi e ora questa signorina
fragile non cedeva e non diceva una parola.
Le procurarono ogni genere di tortura e mutilazione, per sette giorni, arrivarono perfino ad accecarla.
Alla fine la scaricarono sul marciapiede di casa sua, sotto alle sue finestre. Era ancora viva e le dissero:
- Dicci almeno qualche nome, così ti lasciamo vivere
ma lei non parlava. L'ammazzarono lì con una sventagliata di mitra e se ne andarono bestemmiando.